Niente pane e niente pasta fanno davvero dimagrire?
La parola dieta deriva dal termine greco ”dìaita”, che significa letteralmente “stile di vita”, anche se spesso, o per meglio dire quasi sempre, questa parola viene associata a restrizioni alimentari forti, grandi rinunce e sacrifici per perdere peso velocemente.
Uno stile di vita corretto, che miri a mantenere o a ristabilire uno stato di salute, deve prevedere molte varianti, fra le quali un’alimentazione sana ed equilibrata, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Così come un’adeguata attività fisica, evitare il fumo, l’eccesso di alcol, di sale, bere una sufficiente quantità di acqua, ecc.
Ora che abbiamo chiarito ciò, bisogna comprendere cosa significhi davvero alimentazione sana ed equilibrata. In questo modo, possiamo anche rispondere alla domanda che assilla la tua mente: non mangiare pane e pasta fa perdere peso?
Cosa si intende per alimentazione equilibrata?
Affinché un’alimentazione possa definirsi equilibrata, dev’essere:
- Varia, per evitare carenze;
- Adeguata quantitativamente, per evitare eccessi che possano portare ad aumenti di peso;
- Consapevole, per fare le giuste scelte sia da un punto di vista nutrizionale che comportamentale.
Vien da sé, quindi, che la dieta da preferire (e che ci invidiano in tutto il mondo) è la tanto famigerata Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’Unesco nel 2010, Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Ma su cosa si basa la Dieta Mediterranea? Sull’uso di alimenti semplici, vegetali, integrali, energetici, poveri di grassi animali e zuccheri semplici, ma ricchi di carboidrati e fibra.
In pratica, quello che prevede questo tipo di alimentazione è l’utilizzo di:
- Tanta frutta e verdura;
- Legumi;
- Cereali integrali e i loro derivati. pasta e pane, riso e farro, orzo, avena e mais;
- Olio extra vergine di oliva;
- Noci e frutta secca;
- Pesce, meglio se azzurro;
- Pochi grassi animali come burro, strutto e lardo.
Piramide e Piatto Alimentare: di cosa stiamo parlando?
Per capire come fare a rispettare questi principi, e soprattutto cosa portare in tavola, ci danno visivamente una mano, i modelli della “Piramide Alimentare” e del “Piatto Alimentare” che vedono protagonisti i carboidrati o zuccheri complessi a dispetto delle proteine e dei grassi di origine animale.
Una corretta distribuzione dei nutrienti durante il giorno, infatti, prevede che un 50-60% delle calorie totali ingerite, sia rappresentato da carboidrati o glucidi, un 20-30% da grassi o lipidi e un 10-20% da proteine o protidi.
Da questo si evince l’importanza di non escludere da qualsiasi “dieta”, che sia dimagrante, o per diabetici, o legata a problematiche metaboliche come ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, o ipertensione arteriosa, ecc., la pasta e il pane.
Certo, vanno controllati sia i condimenti utilizzati che le quantità, ma toglierli o ridurli eccessivamente, proprio no. Anche perché, oltre a essere cibi energetici per cervello e corpo, danno sazietà ed evitano di andare a mangiare altre tipologie di cibi ricchi di grassi e proteine.
Inoltre, ci danno il buonumore e apportano importanti vitamine del complesso B fondamentali per il normale funzionamento del sistema nervoso e cardiaco, ma anche del fegato, per la trasformazione dei carboidrati in glucosio e per il metabolismo delle proteine e dei grassi.
Tra l’altro, nel lungo termine, evitare pasta e pane crea a livello psicologico un’idea di frustrazione e di rinuncia che sfocia in sensi di colpa, se ci si concedono, oppure peggio ancora nell’abbuffarcisi, se ci mancano.
E questi sono i reali comportamenti che portano ad aumentare di peso; non la pasta e il pane in sé stessi.
I nostri comportamenti ci fanno ingrassare, non la pasta o il pane
Un esempio pratico, ma calzante: la prova costume! Per non sfigurare in spiaggia, all’ultimo momento, decidiamo di perdere peso velocemente, cercando di ottenere risultati ottimali, proprio eliminando dolci, pasta, pane e cereali.
Questo comportamento crea, invece, forti perdite di peso, che spesso sono liquidi e massa muscolare. Inoltre, abbassa il consumo metabolico, che poi porta a riprendere peso in tempi altrettanto veloci ma sotto forma di massa grassa, che è più voluminosa e che si localizza sempre nei punti più pericolosi e odiosi.
Le grandi rinunce, poi, portano sempre alle grandi abbuffate, è naturale. Anche perché, più ci imponiamo regole rigide e restrittive, più sarà facile cedere a tentazioni – che poi porteranno a sentirsi in colpa, a eccedere nell’introduzione di cibo e ad abbandonare, con grande senso di fallimento e frustrazione, la cosiddetta “dieta”.
Anche il famoso medico alchimista svizzero Paracelso diceva che “è la dose che fa il veleno”, dunque una bella fetta di pane o un buon piatto di pasta, se conditi e accompagnati con tanta verdura, olio extra vergine di oliva a crudo in quantità controllata, non solo non uccidono, ma non fanno neanche ingrassare, danno la sensazione di appagamento e sazietà e sono antidepressivi naturali.
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