Il parere della Nutrizionista
In una sana e corretta alimentazione, i grani antichi possono rivestire un ruolo di notevole importanza.
Si tratta di varietà di cereali coltivate per migliaia di anni che, ancora oggi, conservano molte delle loro caratteristiche originali e genuine.
Rispetto alle varietà moderne, sono più nutrienti e sostenibili, offrendo benefici sia per la salute che per l’ambiente.
A differenza dei cereali moderni, infatti, i grani antichi non hanno subito ibridazioni, selezioni e modifiche da parte dell’uomo. E proprio questo li rende una valida soluzione per chi cerca alimenti più naturali, salubri (hanno meno bisogno di pesticidi e fertilizzanti) e nutrienti.
I benefici nutrizionali dei grani antichi
Dal punto di vista nutrizionale, i grani antichi presentano livelli di nutrienti più elevati rispetto ai grani moderni. Inoltre, sono un’ottima fonte di carboidrati complessi: quest’ultimi aiutano a stabilizzare i livelli glicemici, evitando picchi improvvisi grazie al loro basso indice glicemico.
Questo significa che rilasciano energia più lentamente nel corpo, contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e favorendo il senso di sazietà.
Inoltre, i grani antichi hanno un basso contenuto di glutine, che li rende più digeribili e meno predisponenti alla sempre più diffusa sensibilità al glutine. Alcuni di essi, come la quinoa o l’amaranto, non contengono glutine affatto, risultando quindi adatti anche ai celiaci.
Questi grani sono ricchi di vitamine con potere antiossidante e altre vitamine fondamentali, come quelle del gruppo B. Contengono inoltre proteine, minerali essenziali come magnesio e potassio, e una buona quantità di fibre.
Da alcuni studi, sembra che i grani antichi abbiano anche proprietà antinfiammatorie, e per ciò potrebbero contribuire alla riduzione e all’abbassamento del rischio di malattie croniche.
La loro unicità si ritrova anche dal punto di vista del gusto: essendo spesso macinati a pietra, sono meno raffinati e conservano al meglio le loro proprietà organolettiche.
Usare grani antichi poi, favorisce la biodiversità dato che oggi si verte sulla quantità e la resa dei grani moderni, che sono molto più vantaggiosi rispetto a queste tipologie antiche che rischiano di andare perse.
Ma quali sono i grani antichi?
Alcuni di questi grani antichi sono il farro monococco, bicocco e spelta, il miglio, l’orzo, il teff, la quinoa, il grano saraceno, l’amaranto, il Senatore Cappelli, la segale, il Verna, il sorgo, ecc.
Le principali caratteristiche dei grani antichi
La biodiversità
I grani antichi presentano una maggiore diversità genetica rispetto ai grani moderni.
Questa caratteristica li rende più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici, garantendo una coltivazione più resiliente e adattabile alle variazioni ambientali.
Il sapore
Queste varietà sono apprezzate per il loro sapore più ricco e corposo.
La struttura del chicco e la composizione naturale conferiscono ai prodotti finali un profilo aromatico più intenso e autentico, differenziandosi nettamente dai grani moderni.
La sostenibilità
Coltivare grani antichi è spesso una scelta più sostenibile. Queste varietà richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e si adattano meglio all’agricoltura biologica.
Inoltre, la loro coltivazione necessita di meno risorse idriche ed energetiche rispetto ai cereali moderni, contribuendo a pratiche agricole ancor più ecologiche.
Versatilità in cucina
Nel panorama culinario, i grani antichi sono estremamente versatili. Possono essere utilizzati per preparare pane, dolci, zuppe e paste integrali o raffinate.
Sono ottimi anche sotto forma di fiocchi di farro o grano saraceno e si prestano a insalate fredde o minestre in brodo, come nel caso di farro e orzo.
Questa varietà d’uso rende i grani antichi ideali per una cucina sana e creativa, che non annoia mai.
In nutrizione
I grani antichi hanno un fusto più alto, che può raggiungere dai 130 cm ai 2 metri. Di conseguenza, le loro radici sono più profonde, permettendo di assorbire una maggiore quantità di nutrienti dal terreno.
Sebbene meno produttivi, compensano con una qualità superiore: le singole spighe contengono più nutrienti, incarnando il principio del “poco ma buono”.
Scegliere i grani antichi per un benessere naturale
Inserire i grani antichi nella propria alimentazione significa scegliere un prodotto più sostenibile, ricco di nutrienti e con un gusto autentico.
Grazie alla loro biodiversità, questi cereali preservano la fertilità del terreno e supportano un’agricoltura biologica, aiutandoti a portare in tavola alimenti di qualità superiore.
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