I Grani antichi: scopri i benefici e perché includerli nella tua dieta  

Scritto da:

Dott.ssa Barbara Lapini

 

Il parere della Nutrizionista

Dalle proprietà nutrizionali all’impatto ambientale, esplora le varietà più salutari e sostenibili dei grani antichi, e scopri perché dovresti integrarle nella tua dieta.

In una sana e corretta alimentazione, i grani antichi possono rivestire un ruolo di notevole importanza.

Si tratta di varietà di cereali coltivate per migliaia di anni che, ancora oggi, conservano molte delle loro caratteristiche originali e genuine.

Rispetto alle varietà moderne, sono più nutrienti e sostenibili, offrendo benefici sia per la salute che per l’ambiente.

A differenza dei cereali moderni, infatti, i grani antichi non hanno subito ibridazioni, selezioni e modifiche da parte dell’uomo. E proprio questo li rende una valida soluzione per chi cerca alimenti più naturali, salubri (hanno meno bisogno di pesticidi e fertilizzanti) e nutrienti.

I benefici nutrizionali dei grani antichi

Dal punto di vista nutrizionale, i grani antichi presentano livelli di nutrienti più elevati rispetto ai grani moderni. Inoltre, sono un’ottima fonte di carboidrati complessi: quest’ultimi aiutano a stabilizzare i livelli glicemici, evitando picchi improvvisi grazie al loro basso indice glicemico.

Questo significa che rilasciano energia più lentamente nel corpo, contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e favorendo il senso di sazietà.

Inoltre, i grani antichi hanno un basso contenuto di glutine, che li rende più digeribili e meno predisponenti alla sempre più diffusa sensibilità al glutine. Alcuni di essi, come la quinoa o l’amaranto, non contengono glutine affatto, risultando quindi adatti anche ai celiaci.

Questi grani sono ricchi di vitamine con potere antiossidante e altre vitamine fondamentali, come quelle del gruppo B. Contengono inoltre proteine, minerali essenziali come magnesio e potassio, e una buona quantità di fibre.

Da alcuni studi, sembra che i grani antichi abbiano anche proprietà antinfiammatorie, e per ciò potrebbero contribuire alla riduzione e all’abbassamento del rischio di malattie croniche.

La loro unicità si ritrova anche dal punto di vista del gusto: essendo spesso macinati a pietra, sono meno raffinati e conservano al meglio le loro proprietà organolettiche.

Usare grani antichi poi, favorisce la biodiversità dato che oggi si verte sulla quantità e la resa dei grani moderni, che sono molto più vantaggiosi rispetto a queste tipologie antiche che rischiano di andare perse.

Ma quali sono i grani antichi?

Alcuni di questi grani antichi sono il farro monococco, bicocco e spelta, il miglio, l’orzo, il teff, la quinoa, il grano saraceno, l’amaranto, il Senatore Cappelli, la segale, il Verna, il sorgo, ecc.

Le principali caratteristiche dei grani antichi

La biodiversità

I grani antichi presentano una maggiore diversità genetica rispetto ai grani moderni.

Questa caratteristica li rende più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici, garantendo una coltivazione più resiliente e adattabile alle variazioni ambientali.

Il sapore

Queste varietà sono apprezzate per il loro sapore più ricco e corposo.

La struttura del chicco e la composizione naturale conferiscono ai prodotti finali un profilo aromatico più intenso e autentico, differenziandosi nettamente dai grani moderni.

La sostenibilità

Coltivare grani antichi è spesso una scelta più sostenibile. Queste varietà richiedono meno fertilizzanti e pesticidi e si adattano meglio all’agricoltura biologica.

Inoltre, la loro coltivazione necessita di meno risorse idriche ed energetiche rispetto ai cereali moderni, contribuendo a pratiche agricole ancor più ecologiche.

Versatilità in cucina

Nel panorama culinario, i grani antichi sono estremamente versatili. Possono essere utilizzati per preparare pane, dolci, zuppe e paste integrali o raffinate.

Sono ottimi anche sotto forma di fiocchi di farro o grano saraceno e si prestano a insalate fredde o minestre in brodo, come nel caso di farro e orzo.

Questa varietà d’uso rende i grani antichi ideali per una cucina sana e creativa, che non annoia mai.

In nutrizione

I grani antichi hanno un fusto più alto, che può raggiungere dai 130 cm ai 2 metri. Di conseguenza, le loro radici sono più profonde, permettendo di assorbire una maggiore quantità di nutrienti dal terreno.

Sebbene meno produttivi, compensano con una qualità superiore: le singole spighe contengono più nutrienti, incarnando il principio del “poco ma buono”.

Scegliere i grani antichi per un benessere naturale

Inserire i grani antichi nella propria alimentazione significa scegliere un prodotto più sostenibile, ricco di nutrienti e con un gusto autentico.

Grazie alla loro biodiversità, questi cereali preservano la fertilità del terreno e supportano un’agricoltura biologica, aiutandoti a portare in tavola alimenti di qualità superiore.

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