Quanta pasta deve mangiare un bambino?

Scritto da:

Dott.ssa Barbara Lapini

 

Risponde la Nutrizionista

La pasta: un piatto immancabile sulle nostre tavole, amato anche dai bambini. Ma qual è la giusta quantità per i più piccoli?

La pasta è un alimento fondamentale nell’alimentazione quotidiana di ciascuno di noi, soprattutto dei bambini, che hanno bisogno di tanta energia per crescere, studiare, pensare e divertirsi.

La quantità raccomandata per le porzioni varia però in base ad alcuni fattori: età, livello di attività fisica e stato di salute.

Prima di entrare nel dettaglio, però, vediamo insieme quali sono i benefici della pasta per i più piccoli.

I benefici della pasta per i bambini

L’energia che la pasta apporta è fondamentale per le attività svolte dai bambini, sia a livello fisico che mentale.

Consumare una porzione di pasta qualche ora prima di un allenamento permette infatti di avere la giusta energia per dare il massimo.

Anche a livello intellettivo l’energia fornita da questo prezioso alimento è di primaria importanza.

Il cervello, infatti, carbura grazie agli zuccheri; dunque, la concentrazione, il pensare, il ragionare e la serenità dipendono molto dall’energia che forniamo sottoforma di carboidrati.

Non si sta parlando di zuccheri semplici contenuti in dolci, merendine e altri snack, che possono addirittura essere responsabili di stati di agitazione, ma di zuccheri complessi forniti da pasta e pane che coprono in gran parte il fabbisogno energetico di corpo e mente.

Per questo è fondamentale ricordare che la pasta deve essere data ai piccoli già nel primo anno di vita e sia a pranzo che a cena.

A pranzo, date le attività da svolgere nel pomeriggio, deve essere più abbondante; ad esempio un primo condito con un sugo a base di verdure di stagione e parmigiano.

A cena, data la minore necessità di energia, sarebbe da preferire invece un primo piatto in brodo, meglio se di verdure, sempre con un po’ di formaggio, ricco di calcio e proteine.

Ma quali sono le giuste grammature di pasta per i bambini?

A ciascuno la sua porzione

Come appena accennato, la pasta andrebbe introdotta, in quantità minime, già dal 6° mese di vita, magari con la tecnica dell’auto-svezzamento, favorendo così anche l’autonomia dei bambini.

Per quanto riguarda la quantità, orientativamente si parte dai 30-40-50 grammi nei bambini piccoli. Fino ai due anni di età, sono consigliati non più di 2 o 3 cucchiai di pasta.

Le quantità aumentano poi con l’aumentare dell’età e variano molto a seconda del tipo, dalla durata e dalla frequenza di attività fisica svolta.

Si può arrivare fino a 70-80 g di pasta asciutta per bambini di 10 anni, da ridurre intorno ai 30 grammi se si tratta di pasta in brodo.

Quali formati di pasta scegliere per l’auto-svezzamento?

Lasciare manipolare il cibo ai bambini non solo glielo rende familiare e allettante, ma fa acquisire loro consapevolezza dell’atto del mangiare.

Durante l’auto-svezzamento, tutti i formati di pasta vanno bene dal punto di vista nutrizionale. Tuttavia, alcuni sono da prediligere perché di più facile presa e gestione da parte del bambino.

Spaghetti e fusilli interi sono facili da afferrare, si spezzettano bene anche con una masticazione senza tutti i dentini, si cuociono uniformemente e si possono gestire in autonomia.

Particolare attenzione va posta invece ai formati di pasta con il buco come, ad esempio, penne, rigatoni o chiocciole. Infatti, questi formati non sono facilmente afferrabili da più piccoli. Ma non è tutto: possono addirittura essere risucchiati e risultare quindi molto pericolosi.

I piccoli formati, invece, andrebbero evitati perché difficili da gestire in questo tipo di svezzamento.

La routine della pasta: insegnala al tuo bambino

Sono fondamentali per i nostri ragazzi e bambini delle regole, anche a tavola.

Una routine che li educhi a riconoscere e ad ascoltare le loro esigenze può quindi risultare molto utile.

Ecco alcune semplici buone abitudini che puoi adottare per l’alimentazione dei bambini:

  • Mangiare in modo vario e aggiungere sempre un po’ di verdura alla pasta, per evitare carenze e imparare ad apprezzare tutti i sapori;
  • Insegnare ad ascoltare e riconoscere i segnali di fame e sazietà;
  • Rispettare la distribuzione in 5 pasti;
  • Non farli mangiare davanti alla tv o al telefonino, per evitare che non siano consapevoli di quello che stanno facendo e di quanto stanno mangiando;
  • Proporre un cibo poco gradito come prima portata e possibilmente dopo aver “creato” un po’ di fame. Inutile dire che nella stessa tavola non devono essere presenti alimenti che il bambino adora, altrimenti il nuovo introdotto avrà poche chance di successo;
  • Se un bambino a tavola non mangia, non dare alternative e farlo aspettare, anche se ha fame, fino al pasto successivo;
  • Non usare il cibo come premio ma neanche come punizione;
  • Attenzione alle pubblicità di cibi mandate in onda in maniera mirata, perché inducono determinate voglie non dettate da una fame reale.

Abbiamo visto alcuni consigli su quando e in che quantità introdurre la pasta ai più piccoli, e anche quali sono i formati più consigliati per garantire loro di poter gestire il pasto in autonomia.

Ricorda che, anche in questo caso, è fondamentale da genitore dare l’esempio: non possiamo pretendere che i nostri figli facciano qualcosa se noi per primi non la facciamo!

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