I consigli della Nutrizionista
La pasta è una delizia terapeutica per anima e corpo, una tentazione a cui molti sono convinti di dover rinunciare per mantenersi sani e in forma.
Rinunciarvi, invece, oltre ad essere frustrante è anche controproducente dal punto di vista del controllo del peso.
All’interno di un’alimentazione equilibrata, infatti, i carboidrati complessi che compongono la pasta dovrebbero far parte per ben il 50-55% dell’apporto calorico giornaliero, se ovviamente conditi con sughi semplici, poco ricchi di grassi e nelle giuste quantità.
Molte persone, però, ignorano la grande moltitudine di varietà di pasta presenti sul mercato, soprattutto dal punto di vista nutrizionale. Inoltre, la pasta integrale viene ormai associata di default ad un regime di dimagrimento.
Ma quali sono le vere differenze tra pasta normale e integrale? E quali sono le sue varietà?
In questo articolo parliamo proprio di questo!
Normale o integrale? La differenza risiede nei valori nutrizionali
Ci sono molte differenze fra le varie tipologie di pasta, soprattutto nel loro processo di lavorazione.
La prima, quella che noi chiamiamo “pasta normale” è fatta di semola di grano duro una farina più raffinata, mentre quella integrale è fatta con semola di grano duro “integrale”, che conserva più nutrienti naturali.
Dal punto di vista calorico, e quindi di apporto energetico, la differenza è poca: si aggira intorno alle 10 calorie, 340 calorie per 100 g di pasta integrale contro le 350 calorie circa di quella normale.
Possiamo dire quindi che la differenza principale sta proprio nei valori nutrizionali.
La farina con cui viene prodotta la pasta integrale contiene la crusca, l’involucro esterno del germe di grano, che a sua volta è ricca di:
- Fibre;
- Vitamine del gruppo A,B,C,D e anche la vitamina E tanto importante come antiage e antiossidante;
- Antiossidanti, ferro, magnesio, zinco, potassio, calcio, manganese e rame;
- Proteine;
- Amidi.
Il suo contenuto di fibre, inoltre,aiuta a dare maggior senso di sazietà, a mantenerlo più a lungo, rispetto alla pasta non integrale, aridurre il picco glicemicoe a garantire, o a ristabilire, unamigliore regolarità intestinale.
La presenza di sali minerali come il magnesio e il potassio, invece, la rendono ideale per chi fa attività fisica, al fine di reintegrare naturalmente questi sali minerali persi durante un’intensa sudorazione - oltre a dare energia spendibile per la prova fisica.
La pasta integrale non è tutta uguale
Ma oltre alla pasta integrale di semola di grano duro, esistono anche quelle di farro, grano saraceno, mais, riso, legumi, ecc.
Variare l’alimentazione quotidiana è, sicuramente, una buona regola al fine di assumere i nutrienti diversi che queste diverse tipologie di pasta apportano.
Essendo però i componenti delle farine molto diversi da loro dal punto di vista nutrizionale, questi tipi di pasta hanno caratteristiche ben precise da valutare attentamente in base alle nostre esigenze e necessità.
Pasta di riso
La pasta di riso ha un picco glicemico più alto, rispetto alla pasta di semola di grano duro, ma è più digeribile, fa gonfiare meno la pancia e non contiene glutine - il che la rende adatta anche a chi ha problemi di celiachia.
Pasta di farro
La pasta di farro contiene potassio, magnesio, fosforo e vitamine del gruppo A e B. Povera di grassi e, quindi, a basso indice glicemico, non è però adatta a chi ha problemi di celiachia.
A differenza della pasta di riso, infatti, quella di farro contiene glutine.
Pasta di mais
Oltre alle tipologie di pasta integrali alternative appena viste, c’è anche quella di mais, ricca di fibre, antiossidanti e aminoacidi.
Può essere consumata dai celiaci (in quanto non contiene glutine), è ricca in vitamine del gruppo B1 e Tiamina, molto utili per le cellule del sistema nervoso, e acido folico, importantissimo per le donne in gravidanza.
Pasta di grano saraceno
Sempre più diffusa, anche nelle tavole di noi italiani, la pasta di grano saraceno è priva di glutine, ricca di proteine di elevato valore biologico, antiossidanti e sali minerali, come ferro, potassio, rame, zinco e selenio.
La presenza di questi importanti sali minerali la rende come una sorta di integratore naturale, sia per chi fa sport sia per chi è sottoposto a stress - oltre al prezioso apporto energetico, dato dai carboidrati che contiene.
Paste di farine di legumi
Concludiamo il nostro excursus tra le paste integrali alternative, con quelle a base di farine di legumi, come fagioli, ceci o lenticchie.
Questa tipologia di pasta apporta molti meno carboidrati di quelle che presentate finora, ma più proteine rispetto alla normale farina di grano tenero.
Caratterizzata da un sapore diverso, la pasta con farina di legumi può, comunque, essere considerata una valida alternativa a quella di semola di grano duro. L’importante, come sempre, è non esagerare e consumarla di tanto in tanto.
La pasta rende felici… anche quella integrale!
Ormai il concetto è ben chiaro: la pasta può (e deve) essere mangiata, quotidianamente, da tutti - salvo prescrizione medica.
Così come è altrettanto chiaro che la pasta non fa ingrassare se mangiata nella giusta quantità e condita in maniera adeguata, dà sazietà e aiuta a non soffrire nei momenti di restrizione calorica.
Ma, soprattutto, ricordiamoci che mangiare un piatto di pasta, da soli o in compagnia, ci rende felici e sani!
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